Elezioni Amministrative e Provinciali

Cari amici, vicini e lontani . . .
cari giovani.
Sono Franco Rinaldi.
Sono Piero Cami.
Sono Salvatore La Macchia.
Ho l'identità, assumo la responsabilità, esercito il ruolo di tutti coloro che in queste settimane hanno lavorato, di giorno e di notte, per il partito democratico al fine di competere alle elezioni ammnistrative.
Al banco degli imputati, per la mancata presentazione delle liste del candidato presidente Paolo Siracusano e delle liste ai quartieri, ci sono anche io.
Se occorre la testa di qualcuno, offro la mia.
Chi non sono: non sono vittima, non sono carnefice, non sono spettatore.
Non nego che ciò che è successo è grave.
In politica e nella vita, a differenza delle aule dei tribunali, i processi non si incentrano sulle persone ma sui metodi, sulle scelte, sui percorsi, sulle soluzioni.
Oggi, però, la riflessione va sostanzialmente rinviata.
Siamo ancora nelle condizioni di vincere.
Non si può vincere senza crederci.
A nulla serve vincere se non si crede.
Noi del Partito Democratico crediamo nel progetto per la città di Francantonio Genovese e nel progetto per la provincia di Paolo Siracusano.
Questo è il momento per concentrare le nostre energie sulle elezioni.
Non lasciamoci tentare dall'umore negativo. Convertiamo - nel più breve tempo possibile - perplessità, amarezza e rabbia in onore.
L'onore di queste ore ci consentirà domani, chiusa vincendo la scommessa elettorale, di intervenire risolutivamente.
Talvolta, la chirurgia va preventivamente accompagnata da una terapia di supporto.
Questa terapia si chiama unità.
Cari amici, vicini e lontani . . .
cari giovani . . . facciamo prevalere la ragione!
Ha ragione chi difende gli amici!
Ha ragione chi difende un risultato!
Emilio